La FIPAV ha disposto la conclusione della stagione 2019/2020. Queste le parole del numero uno Sergio Gaviglia
Amici della Revolution Volley,
lo temevamo. Abbiamo pregato che non fosse questo l’epilogo, abbiamo sperato che tutto fosse come un breve, intenso, drammatico incubo ma che ci si sarebbe presto svegliati con un sole splendente in grado di scacciare le ombre.
Il nostro mondo, e parlo dell’intero pianeta, è stato colpito, offeso, ferito da un nemico invisibile ma che ha lasciato tracce tali da far dire che nulla sarà più come prima.
Le nostre settimane scandite da allenamenti fisici, tecnici e tattici, da sedute pre-gara, dalla tensione nell’entrare in campo e dai tentativi di esorcizzarlo ognuno a suo modo. Il riscaldamento, il riconoscimento, le urla e le scaramanzie che hanno scandito tutti i nostri impegni non troveranno, in questa parte del 2020, la giusta conclusione. Quel finale dolce, gioioso per chi sarebbe salito di categoria, amaro per chi invece avrebbe fatto un passo indietro, sono quadri finali che non vivremo per come sono stati immaginati, sognati o temuti.
“[…] La FIPAV ritiene pertanto conclusi senza assegnazione degli scudetti, delle promozioni e delle retrocessioni tutti i campionati nazionali, regionali e territoriali […]”.
Certo di fronte alla catastrofe, prima sanitaria e poi finanziaria, e sarà durissimo il risollevarsi delle economie, può anche essere posto in secondo piano quanto deciso sul mondo sportivo e sul nostro amato volley, comprese le decisioni di cui sopra che sicuramente renderanno contenti alcuni e scontenti altri, ma…il nostro mondo è un mondo di relazioni sociali, un mondo che genera benessere, un mondo fatto di dirigenti che vivono di passione e volontariato: non è un mondo da cancellare. Non lo vogliamo oscurare ma lo vorremmo in prima fila quando il flagello passerà e l’alieno verrà sconfitto. Lo vorrei vivace come lo sono state le nostre atlete che hanno popolato i social con immagini, video, iniziative, poesie che hanno colorato una parte importante di questa nostra nazione. Nazione composta da chi, mettendo a rischio la propria salute o la propria vita, ha consentito a noi tutti di poter parlare di un futuro prossimo. Senza i medici, gli infermieri, le forze dell’ordine, i volontari, i trasportatori, i commessi, gli operai delle filiere essenziali, non potremmo scrivere, ragionare e sognare su come saremo. A tutti loro va il nostro perenne ringraziamento.
A tutte le atlete, ai tecnici, allo staff, agli amici della Revolution Volley lancio una promessa: noi non ci arrendiamo.
Ci rialzeremo e riprenderemo con la stessa voglia, lo stesso entusiasmo che ha preceduto la comparsa del COVID-19. E con una rabbia forte, sana e orientata a riprenderci quello che questa epidemia ha provato a toglierci: la voglia di inseguire il nostro sogno.